Settimanale, anno 16 - n. 35
Mar, 19 Marzo 2024

A propos de >> A Buzz Supreme 2010 Vol.1-2

Musica a 360 giri

A BUZZ SUPREME 2010 vol.1&2 
presentazione brano per brano a cura di Elena Raugei   
Seconda compilation doppia nella storia dell'attivissima A Buzz Supreme, con un bottino di ben  ventinove tracce suddivise in due ideali dischetti: il primo è dedicato a canzoni in italiano e ad  alcuni strumentali posti in chiusura, mentre il secondo è interamente riservato a pezzi in inglese.  Buon ascolto.   

A BUZZ SUPREME 2010 - CD 1  Ascoltalo qui

Si inizia con la tellurica Il corpo del reato di Iosonouncane, all'anagrafe Japoco Incani nonché  rivelazione del 2010 con La macarena su Roma, capace di shakerare cantautorato, sonorità elettroniche  e testi acutissimi, declamati per riflettere con impagabile crudezza le contraddittorie storture della  società contemporanea.   
Si passa subito a un altro esordio solistico con
Attento a me stesso di Alessandro Fiori, che ha ribadito  la sua poetica altamente surreale in brani al pari morbidi e stravaganti: Lungomare ne è un'adorabile  dimostrazione.    
Terzo vivace brano in scaletta, terzo artista al debutto in proprio:
La mattina presto è tratto da Blu di  Andrea Cola, artefice di un raffinato pop-rock dalle notevoli aperture strumentali, efficace sia nei  momenti melodici sia nelle dilatazioni immaginifiche.   
Fiori torna a cantare in
San Remo dei Mariposa, inedito distribuito in forma digitale in occasione dello  scorso Festival di Sanremo: che dire, se non meraviglie, del loro inconfondibile mix di sperimentazione  anarchica, orecchiabilità sui generis e ironia dissacrante? La miglior band italiana emersa  dall'underground dell'ultimo decennio, in attesa dell'imminente, nuovo capitolo di studio.    
A seguire troviamo il salernitano
Guido Maria Grillo, che in Come un cane colpisce per intensità  riuscendo a parlare di sofferenza con eleganti armonizzazioni: un'anteprima da Non è quasi mai quello  che appare, ad appena un anno di distanza dall'omonimo primo passo sulla lunga distanza.  
  Altro giro, altro songwriter:
Dino Fumaretto, alias Elia Billoni, si è presentato ufficialmente sulle scene  con l'autarchico La vita è breve e spesso rimane sotto, dove la teatralità dell'essenziale binomio  voce/pianoforte sostiene composizioni caustiche e decisamente eccentriche, proprio come Nuvole e  meraviglie.  
  Si cambia registro sulle ali dell'immediata
Poi più niente dei Marquez: con Il rumore migliore, secondo  album dopo L'incredibile storia del malinteso tra il Dottor Poto e la banda dell'acqua minerale e l'EP  L'anno del toro, la band cesenate compie un considerevole passo avanti nel miscelare retaggi della  canzone d'autore italiana e rock di derivazione internazionale, usando tanto le elettriche quanto un  quartetto d'archi.  
  I toscani
S.U.S., cioè Alessio Chiappelli, Lorenzo Cammilli e Duccio Stefanelli riuniti sotto l'acronimo per  "Succede una sega", hanno invece esordito con Il cavallo di Troia sfoderando attitudine punk-rock  futurista e testi taglienti, refrattari agli attuali meccanismi sociali: Gli errori di Copernico funge da ottimo  biglietto da visita. 
  Coprodotto con Amerigo Verardi e dedicato al tema della città,
Psychobabele è il successore di  L'audace bianco sporca il resto per i pugliesi Leitmotiv, lanciati nella scommessa di suonare rock  mantenendo in parallelo le proprie, preziose radici mediterranee: appropriato cominciare dall'ondivaga  title-track, allora.    
Il progetto triestino
Doppia personalità nasce dal sodalizio fra Giovanni Milani e Davide Volpe: una  bipolarità che nel terzo album Stile di vita si riflette in episodi energici eppure malinconici, come si può  ascoltare in Vittima di lei.    
Senza contare l'antecedente EP
Laura, all'esordio propriamente detto con 54 e non sentirli i Colya -  cioè Antonio Nardi/Canemorto, Nicola Turri e Fabio Lapini - sono ben rappresentati da Niente, proiettile  grunge-rock a tutta velocità e dal forte impatto, seppur arricchito da un arrangiamento che trova spazio  persino per un ribelle violino distorto. 
  A proposito di violino, maneggiato assieme alla chitarra elettrica nell'attuale line-up del Teatro degli  Orrori, il richiestissimo Nicola Manzan dà coraggioso, libero sfogo al suo terrorismo sonoro con il  progetto in solitaria
Bologna Violenta, che ne Il Nuovissimo Mondo sancisce un connubio poco sacro e  molto profano tra strumentali filo-grindcore e recitati a omaggiare i mondo movie degli anni 60: gloria a  lui e alla disturbante Trapianti giapponesi.   Restando nell'orbita di progetti anticonvenzionali, arriviamo a Synusonde: le trame elettroniche di Paolo  F. Bragaglia si fanno accompagnare dal pianoforte di Matteo Ramon Arevalvos, cosicché modernità e  classicismo si trovano a dialogare lungo gli affascinati strumentali di Yug, illustrato per l'occasione dalla  pregevole Motetus.  
  Coinvolto in numerosi gruppi, il genovese
Fabio Zuffanti chiude la prima metà del viaggio con la  versione strumentale di Cinque all'alba, tratta dal suo secondo disco solistico Ghiaccio: paesaggio  sintetico, atmosfera avvolgente.    

 A BUZZ SUPREME 2010 - CD 2   Ascoltalo qui

La (ri)partenza è col botto grazie alla versione edit della sghemba You're An Animal di Samuel  Katarro, nome d'arte dell'acclamato songwriter pistoiese Alberto Mariotti, che sancisce un magico,  visionario connubio fra blues e psichedelia, come testimoniato da The Halfduck Mystery, uno degli  album più belli del 2010.   
Un'altra delle nostre migliori realtà indie sono i pratesi
Baby Blue, guidati da Mirko Maddaleno e Serena  Altavilla e alla seconda prova di studio con We Don't Know: abbandonatevi all'irruente rock-blues di  Shut Up e ricordatevi di andarli a vedere dal vivo, che sul palco come loro ce ne sono davvero pochi.  
  La romana
Giulia Villari non è da meno nel sorprendere con un mini d'esordio, River, prodotto da un  maestro del calibro di Rob Ellis: la prima traccia in programma, November, sta a significare, con tutta la  sua suadente carica, che si può essere al contempo donna e rocker persino in Italia.    
Continuiamo con le sorprese, se
Carlot-ta - ad appena vent'anni - ha inciso un debutto, intitolato Make  Me A Picture Of The Sun come il brano qua selezionato, che sfrutta doti fuori dal comune: voce sicura,  pianoforte e amore per la poesia. 
  La schiera di cantautrici continua con
UnePassante, progetto della palermitana Giulia Sarno, che nella  prima opera More Than One In Number, tenendo da parte l'EP Enjoy The Road del 2008, ha messo in  luce lodevole cura artigianale nel destreggiarsi con un pop da camera screziato di jazz, dalla stratificata  foggia strumentale. Per assaggio, ecco A Une Passante.    I fiorentini Bad Apple Sons hanno registrato il loro omonimo esordio, dopo l'EP Cowards del 2007,  grazie alla prestigiosa vittoria alla ventesima edizione del Rock Contest: Clemente Biancalani, Andrea  Cuccaro, Andrea Ligia e David Matteini, divisi fra l'amore per il rock più dissonante e dilatazioni  maggiormente eteree, dal taglio sperimentale, esprimono bene la propria visione artistica in un pezzo a  presa diretta come Backroom Facials.    
I bolognesi
Ofeliadorme, anch'essi al debutto sulla lunga distanza con l'autoprodotto All Harm Ends  Here, a seguire l'EP Sometimes It's Better To Wait, arrivano altrettanto a destinazione con l'incalzante  Ian, qua in versione edit: merito di una fisicità che si fa strada tra le attente tessiture elettroacustiche e  sfocia nel canto incisivo di Francesca Bono.  
  Chi fa dell'irruenza una costante filosofia di vita sono gli emiliani
Pazi Mine, capitanati da Sara  Ardizzoni: l'omonimo esordio poggia su un rock/hardcore che non sfigurerebbe all'estero, che innesta  evocative linee melodiche su strutture sonore massicce e rocamboleschi cambi di tempo, come si  evince da Square The Circles.  
  I bresciani
Edwood di Michele Campetti invertono la tendenza con la policroma delicatezza di un pop-  folk sempre più padrone dei propri mezzi: Galaxies è del resto estrapolata dal terzo capitolo di studio,  Godspeed.    
Se
Tick As The Summer Stars si era fatto apprezzare, i pistoiesi Ka Mate Ka Ora alzano la posta in  gioco con il programmatico Entertainment In Slow Motion, prodotto da Katarro: l'elogio alla lentezza di  Stefano e Carlo Venturini e Alberto Bini procede facendo incrociare post-rock, slowcore e shoegaze nel  corso di traiettorie non di rado cinematografiche, come nel caso di My Psychedelic Teacher.  
 
Johnnie Selfish & The Worried Men Band azzardano una divertente cover di About A Girl dei  Nirvana, contenuta nella seconda prova autoprodotta Committed e stravolta in caracollante ballata  country-blues a base di cantato rauco, steel guitar e banjo.     Dalle radici ai futuristici 2Pigeons: archiviato l'omonimo EP del 2008, Chiara Castello (voce dalle  notevoli potenzialità e percussioni atipiche) e Kole Laca (piano, Rhodes, synth, effetti, cori) arrivano a  Land plasmando una mutante forma-canzone che flirta con drum & bass, trip hop, jazz e rock. Circus  Lady è il perfetto esempio di un personale punto di approdo.  
  I fiorentini
Velvet Score - al momento formati da Marco Giusti, Leopoldo Giachetti, Martino Mugnai ed  Emanuele Braca - giungono alla terza pubblicazione in sei anni con l'EP Goodnight Good Lovers, un  concept che fa maturare sonorità post-rock in brani accomunati dal contesto bellico delle liriche:  Waterloo rapisce e vanta la presenza di Serena Altavilla al microfono.     Minimono (collettivo artistico fiorentino devoto alla cultura cyberpunk e all'evoluzione del rock in chiave  tecnologica, come ribadito dal nuovo disco Runaway) e Silicon Dust (formazione napoletana all'opera  con tastiere, campionatori e percussioni elettroniche su un'ibridazione fra musica digitale e analogica, al  secondo EP con Play With You e già proiettata sul primo album, previsto per il 2011) chiudono le danze  invitando alle danze: l'house funkeggiante di Smoking Mind e la techno-rock della stessa Play With  You, entrambe in versione edit, risucchiano in vortici di ritmo irresistibili.