Settimanale, anno 17 - n. 13
Dom, 13 Ottobre 2024

Recensioni >> The Clash-Live at the Shea Stadium

Un colpo di tosse iniziale e poi "Buona sera New York City come state? Shea Stadium fatemi vedere che ci siete, come state? Vedo ci sono persone preoccupate per la pioggia, ma la pioggia è una cosa inutile non vi preoccupate. Cosa abbiamo questa sera qui, non abbiamo football o baseball, quello che abbiamo qui stasera è qualcosa che a Londra va molto di moda in questo periodo, questa sera abbiamo i The Clash!" questo diceva il presentatore e la voce di Joe Strummer con una sola parola "Welcome to the Kasbah Club!" introduceva il concerto di uno dei più grandi gruppi rock degli anni 70-80. Perchè ho detto rock e non punk? perchè per quanto siano stati una icona del punk come i Sex Pistols o i Damned, i Clash erano più di questo, erano musicisti influenzati da ritmi diversi: reggae, addirittura dal dub in embrione (tanto che gli stessi Police poi si rifecero a queste sonorità).
Era il 12 ottobre del 1982, I Clash aprivano i concerti degli Who in America e gli americani non erano ancora pronti per quel suono cosi innovativo, infatti il pubblico non era poi molto interessato e rumoreggiava visto che i Clash poi erano solo il gruppo spalla. Ma i fans del gruppo che ebbero la fortuna di assistere alle due serate, il 12 ed il 13 ottobre, avranno ancora nella testa le immagini di quelle serate ed in particolare le persone che assistettero alla serata del 13 ottobre qui ritroveranno la testimonianza, l'energia di quella serata.
Questo tour era anche la discesa dei Clash verso lo scioglimento, le tensioni all'interno del gruppo erano pesanti e già in questo concerto c'era l'assenza del vecchio batterista Topper Headon, sostituito da Terry Chimes perchè Topper era troppo invischiato nelle droghe e più avanti lo stesso Mick Jones lasciò la band.
Ma nella serata riportata in questo album, la chitarra di London Calling spazza tutto, spazza i problemi, la pioggia e il caos del pubblico. I Clash suonano duramente, precisi, secchi. Joe Strummer canta con forza, la chitarra di Mick Jones graffia e tutto il resto del gruppo ha la carica che li ha sempre contraddistinti.
Police on my back, The guns of Brixton, The magnificient Seven, Rock the Casbah, Spanish Bombs, Should I stay or should I go, I fought the law, tutti I brani più importanti della loro carriera e che hanno segnato un epoca , vedi London Calling, sono qui in questi 40 minuti che testimoniano tutta l'esibizione completa di quella serata storica.
Live at The Shea Stadium, come avrete capito, non è uno dei tanti Albums Live che escono ogni mese e finiscono nel dimenticatoio, ma è un capitolo nella lunga storia del rock, dove viene sparato nelle orecchie il suono e l'energia di quella che era ed è chiamata l'unica vera rock band importante. Un album da ascoltare dall'inizio alla fine assaporando ogni canzone e poi da mettere insieme ai grandi albums Live della storia del rock.

Claudio Lodi                             (7.12.08)