Settimanale, anno 16 - n. 36
Ven, 29 Marzo 2024

Recensioni >> Alela Diane - To be still

Sono suoni caldi, avvolgenti quelli che ci accolgono quando la nuova opera di Alela Diane comincia a suonare nel nostro lettore cd. Sono suoni che fanno pensare a grandi paesaggi e distese, lunghi viaggi, mattine nebbiose e fresche, melodie e suoni sospesi, fermi immagine di una vita condotta in maniera semplice e senza esagerazioni, come è il personaggio di Alela Diane come si racconta nelle sue canzoni. Ventiseienne nata a Nevada City in California è diventata famosa a livello internazionale per aver pubblicato nel 2006 un album chiamato The Pirate's Gospel, composto e scritto tutto durante un viaggio in Europa e registrato e suonato nello studio di famiglia. 
Ora nel 2009 troviamo Alela Diane a pubblicare il suo secondo album ufficiale dal titolo To Be Still, il primo veramente prodotto e concepito come un album e sotto una etichetta importante come la Rough Trade.
Concepito durante l'arco di due anni di dura attività di promozione e concerti, To be Still è una conferma delle radici folk, rurali di Alela, con arrangiamenti forse meno complessi dell'album precedente ma più organici, dove viene fuori finalmente lo stile musicale dell'artista, la cui voce è migliorata e anche il suo modo di scrivere e suonare. L'accoppiata voce e chitarra, il suo marchio diciamo, è sempre più inscindibile. Album di rara grazia e raffinatezza, dove i suoni degli strumenti e le melodie della sua voce guidano ad un ascolto di ogni singola nota e parola. Dry Grass & Shadows, la title track To Be Still, The Alder Trees , My Brambles e la spettacolare Age old blue, in cui duetta con Michael Hurley. Quello che più colpisce durante l'ascolto è il mix di influenze presente nelle sue canzoni: dal folk dei monti Appalachi a quello britannico fino ad arrivare ad una certa psichedelia sognante e rarefatta. Il violino, il mandolino, le percussioni, la pedal steel, portano con sé ricordi di inizio ‘900 ma allo stesso tempo riescono a mischiare queste influenze e riportarle ad un suono folk che risulta fresco e che si inserisce nelle nuove tendenze di folk al femminile dal vago sapore indie.
To Be Still è un album che entra ad ogni ascolto sempre di più nell'animo di chi lo ascolta, si rende intimo come se lei fosse presente a cantare vicino all'ascoltatore mentre le racconta le sue storie. Un'opera che saprà farsi apprezzare dai fanatici del country/folk al femminile fino ad un ascolto più ampio che spazia tra la nuova scena indie femminile, con artisti come Kimia Dawson, Lisa Germano, Mariee Sioux. Ha solo ventisei anni Alela ma ha intrapreso la strada nella maniera giusta e sono certo che sentiremo parlare ancora e sempre di più di lei.
Piccola nota finale, esistono due versioni del cd, una ha dentro un dvd che contiene il concerto integrale all'Olympia di Parigi registrato durante il Festival des Inrockuptibles.
Inoltre su youtube sono disponibili varie sessioni live con canzoni di questo album, in particolare tengo a mettere in evidenza la canzone Dry grass and shadow registrata durante la Dumbo session con il padre di Alela al mandolino e al controcanto (guarda in fondo).
Buon ascolto e lasciatevi trasportare dalla genuinità e profondità di questa ragazza.

Claudio Lodi                (8.3.09)