Settimanale, anno 16 - n. 40
Gio, 25 Aprile 2024

Recensioni >> The Whitest Boy Alive - Rules

The Whitest Boy Alive (da Berlino)  Nel parlare di The Whitest Boy Alive ci troviamo a conversare su un piccolissimo frammento che compone la scena musicale europea, quella sotterranea, dei club ancora fumosi, che si esprime attraverso suoni d'avanguardia. La band è nata nel 2003 come progetto di musica elettronica dance. Alla voce e chitarra troviamo un viso, un nome, un colorito di capelli conosciuto a molti: mister Erlende Oye! Componente dei King of Convenience ha sempre amato dedicarsi ad altri suoni e cimentarsi con stili diversi dal folk/pop della band Norvegese. In questo nuovo progetto la sua calda voce è al servizio di strumenti a corrente elettrica, di sintetizzatori e la sua chitarra può lasciarsi andare a lunghi assoli e riff scatenati.  
Dalla gelata Bergen, Erlende si sposta nella fredda Berlino. Il debutto arriva nel 2006 con l'album Dreams distribuito dalla Bubbles, la company che il gruppo stesso gestisce e usa per promuovere e vendere il suo marchio. Con questo album la band dimostra di aver evoluto gli intenti iniziali verso la forma canzone pop conservando il calore e i ritmi dance degli anni precedenti. Il pezzo Burning è un vero e proprio inno e in breve tempo si affermerà in radio e tv musicali. Nel 2007 i 4 musicisti attraversano l'Europa in lungo e largo, toccano gli Usa e il Messico, luogo quest'ultimo che sarà in seguito molto importante.
Erlende & Co usano i soundcheck e i concerti come vere e proprie jam per ideare il nuovo materiale! Tornano in Messico, aiutano il loro amico Adrian a costruire uno studio di registrazione all'interno del quale poi registreranno parte delle nuove canzoni.
Eccoci di nuovo a Berlino per terminare registrazioni e mixaggio. Marzo 2009 esce Rules, secondo album di The Whitest Boy Alive!
Il disco è ricco di momenti funk e divertenti, tra tutti spiccano Courage e 1517. Intentions è il passaggio riflessivo più riuscito.
Rules si lascia attraversare molto piacevolmente, aiuta a sciogliere le articolazioni accennando piccoli giochi d'anca, risulta essere una nuova evoluzione della band Berlinese verso il pop. Erlende Oye riesce con semplicità a miscelare classici alla Steve Wonder con riff familiari ai fans degli Air. Inoltre si conferma un discreto chitarrista dal tocco minimalista e melodico, con una maliziosa vena poetica "vuoi qualcuno solo quando quel qualcuno è andato via..." La band cresce ma continua a conservare lo spirito di sempre"...siamo soltanto una live band rappresentata su vinile..."

Claudio Donatelli             (22.3.09)