Settimanale, anno 16 - n. 39
Sab, 20 Aprile 2024

Recensioni >> Eels - Hombre Lobo

Gli Eels sono sempre più una creatura nutrita dalla fantasia del solo Mark Oliver Everett.
Dal '96 con il primo disco Beautiful Freaks Mr E si è fatto accompagnare da molti strumentisti per raccontare la vita di disadattati ed emerginati dalla vita. Il tono ora scherzoso, ora riservato è entrato nei cuori di tantissimi appassionati di musica alternativa. Abbandonati gli amici di viaggio dei primi dischi, oggi Eels è un marchio dal suono inconfondibile che con gli anni ha saputo disegnare uno stile compositivo personale, dagli arrangiamenti assolutamente essenziali, scarni, arricchiti da ritmi e melodie molto accattivanti. La voce del Signor E, come se uscisse da una vecchia radio, apre dolcemente Hombre Lobo sussurrando All the beautiful things.
Rimanendo in stile anni '50 il rock'n'roll di Beginner's luck fa ballare e saltellare i sempre molti fans di questa band.
Una sana e abbondante boccata di sangue fresco è quello che ci vuole e il rock di Eels lo chiede con ritmo incalzante nella terza traccia del disco. Vera perla che ripropone l'attitudine e la sintonia del Signor E con le atmosfere noir dell'ultimo Beck. A conferma della forte inclinazione che questo disco ha per i suoni rock vintage sono le veloci Prizefighter e Tremendous dynamite, canzoni che sanno spingere sull'acceleratore dell'immediatezza e trascinano l'ascoltatore negli angoli bui dell'animo umano. I momenti più intimi sono sempre il punto di forza della one man band di Los Angeles Ordinary man e The longing ci raccontano l'intimità di questo straordinario autore che in solitudine ha saputo dare sempre maggiore spessore ai suoi lavori. Un uomo che ha lavorato moltissimo, superando momenti molto difficili nella propria vita. Bravo caro signor E!

Claudio Donatelli (06.09.09)