Settimanale, anno 17 - n. 8
Dom, 8 Settembre 2024

A propos de >> Jesus Christ Superstar

Musica a 360 giri

È sabato 10 ottobre e il regista Tommaso Sbardella porta in scena al Teatro Viganò di Roma la sua centesima replica del musical Jesus Christ Superstar. La compagnia Le barche di carta  ripropone in versione italiana il noto spettacolo musicale di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber che fu rappresentato per la prima nel 1971 a Broadway e che da lì ebbe un enorme successo.  
L'opera si ispira alle vicende dell'ultima settimana della vita di Gesù: l'ingresso a Gerusalemme, il processo, la condanna a morte e la crocifissione. Gli ultimi giorni di Gesù vengono messi in scena da un  particolare punto di vista, quello di Giuda Iscariota, un personaggio che si rende particolarmente complicato per il conflitto umano e ideologico che manifesta un sentimento di amore e odio verso Gesù visto come maestro e contemporaneamente come rivale. Daniele Madau è l'interprete di questo personaggio che con la sua voce e la sua espressività riesce a manifestarne tutti i turbamenti, la sofferenza e il conflitto interiore.  Daniele ha una voce potente e morbida che richiama armonie blues. Gesù è invece interpretato da Luca Simon che tenta la chiave rock di Ted Neeley nella versione cinematografica cercando di imitarne i falsetti senza troppo successo. Si fa sentire la voce di Pietro, interpretato da Paolo Imperi, che come gli altri partecipa con un rock / blues assolutamente ben riuscito. Erode, è interpretato da Silvio Alessandroni che resta fedele alla versione cinematografica, e contribuisce con forza ed energia alla musica colorando di tinte rock la sua performance.
Vanno a dare voce ad altri importanti protagonisti, Shanna Palmieri, una  Maddalena dolce e femminile e dalla voce corposa, Fabio Poli, Hannas, che con la con sua voce soul propone un'interpretazione in chiave jazz fatta di ritmo e delicatezza, Daniele Fulgenzi nel personaggio di Caifa e Gianni Porzano, nel ruolo di Pilato.
Il musical di questa compagnia ha un carattere proprio, con il quale gli attori sono riusciti a compensare le carenze della traduzione italiana che fa perdere molto del ritmo degli originali accenti inglesi.  I riarrangiamenti musicali di Roberto Gori si modellano bene sulle voci degli interpreti e  rappresentano il punto da cui si è tratta questa originalità stilistica che lascia spazio a nuove tendenze melodiche allontanandosi dallo spirito rock del musical originale.

Francesca Maiolino         (18.10.09)

foto: Francesca Maiolino