Soundcheck >>
Ti piace fare musica? Faccela ascoltare!!!
I Red Onions sono 4 ragazzi: Davide Grillo, Leone Pompilio, Ali
Adamu e Marcello Mangione, che pubblicano il loro primo album Diario
di Un Uomo Qualunque.
Appassionati
di rock anni 70 e di quel rock progressive e di quella psichedelia
che investì l'Europa alla fine degli anni '60, si incontrano nel
2004 e tra varie
aggiunte
alla formazione, nel 2010 registrano nella formazione stabile la
loro prima creatura.
Diario
Di Un Uomo Qualunque è un album particolare veramente, richiede
un serie di ascolti prima di entrarti dentro, non perché sia di
difficile ascolto è permeato però da una sensazione di suono Live.
I quattro ragazzi hanno deciso di registrare l'album quasi in presa
diretta in studio e questo porta ad alcune sbavature sia nella voce
che nell'esecuzione dei brani. All'inizio dunque si rimane un po'
perplessi poi però durante l'ascolto si rimane totalmente
affascinati da queste sonorità.
I
Red Onions sono musicisti sorprendenti, riprendono perfettamente la
lezione del rock degli anni 70, dei Pink Floyd dei Deep Purple e Led
Zeppelin oppure dei grandi del nostro passato come il Biglietto Per
l'Inferno, Il Rovescio
Della
Medaglia, ovvero quei gruppi che sono stati a metà sempre tra il
rock progressive e il sano hard rock.
L'apertura
dell'album con l'intro Prologo e Diario Di Un Uomo
Qualunque ci riporta subito con un salto temporale
velocissimo al tempo dei grandi albums dei Pink Floyd. Un Concept
Album quindi che attraversa in 11 brani sia 40 anni di rock sia il
viaggio introspettivo nelle visioni dell'essere umano attraverso la
sua percezione della realtà e degli eventi che lo circondano, che lo
coinvolgono e che a volte lo ignorano.
Gli
assoli di chitarra, i vari fraseggi, le composizioni e anche il
drumming ci portano davanti a brani eseguiti come se fossimo su un
palco in un concerto.
Numinosa Diagnosi, Night Time Blues sono
cavalcate acide e rock ! con Epitaffio Per La
Prima Morte Di Un Sogno parte quella parte psichedelica che
culminerà in quel capolavoro in odore di fine anni '60 che è Occhi
Del Giorno.
Una
bellissima prima prova, dove forse un sapiente lavoro in studio lo
avrebbe reso un album totalmente perfetto, ma nello stesso tempo
ammetto che queste sonorità a volte grezze hanno quel fascino
tremendo del percepire 4 persone in studio che sudano, suonano, si
affannano e si lasciano trascinare in quei vortici di note e
cavalcate sonore. Ci si ferma ad ascoltare quegli intrecci di
chitarre e ci si fa trasportare in sogni, visioni e spire colorate.
Con
i 13 minuti di Disarmonico Allegro i Red Onions
chiudono la loro prima opera, in questi 13 minuti compongono un brano
stupendo con la parte
centrale
così psichedelica in stile Floydiana, così acida e tirata da
sembrare improvvisata.
L'ascolto
dell'album mi ha richiesto tempo lo ammetto ma alla fine è stato un
bene perché me lo sono gustato fino in fondo. Se siete amanti di
queste sonorità fatelo anche voi, questi ragazzi meritano veramente.
Se
vi capita di leggere il loro nome su una locandina di un concerto non
fateveli mancare sono sicuramente un'esperienza sonora da non
perdere.
Claudio Lodi (27.2.11)