Recensioni >> Pandora - Sempre Ovunque Oltre Il Sogno
A
volte e spesso un evento dà la spinta per realizzare sogni e credo
che il 3 febbraio del 1974 per i Pandora sia stato il momento
in cui la musica sarebbe diventata parte integrante della loro vita.
Nel settembre del 2005 padre e figlio, Beppe Colombo e Claudio
Colombo insieme a Corrado Grappeggia decidono di formare i Pandora,
un progetto musicale che prenderà ispirazione e attingerà alle
influenze musicali che negli anni hanno formato il loro carattere e
permeato la loro esistenza.
Nel
1974 i Genesis erano in Tour promuovendo il loro album capolavoro
"Selling England by the Pound" e specialmente in Italia la band
ottiene un successo che ha quasi dell'incredibile.
Nel
2005 i Pandora pubblicano la loro prima opera Dramma di un Poeta
Ubriaco ottenendo un buon successo sia di vendite che di critica.
Nel
2011 si ricostruiscono nella formazione ufficiale e danno alle stampe
e alle registrazioni la nuova creatura Sempre
Ovunque Oltre il Sogno.
Otto
brani, 4 strumentali e una lunga suite, compongono questo album dove
l'art rock, la psichedelia, si amalgama al progressive rock, al
progressive metal, al canterbury sound per poi dare un grande tributo
a quello che è il rock progressive italiano degli anni 70.
Beppe,
Claudio e Corrado, tutti polistrumentisti di alta capacità, sono
riusciti nel 2011 (e non a caso metto questa data visto il panorama
musicale italiano), a creare un'opera rock musicalmente stupenda
dove il tributo alle loro influenze musicali è integrato e permette
di capire che non è solamente un copiare sonorità e riproporle ma
è evidente che queste sonorità sono parte della loro cultura
musicale, fanno parte del loro storia.
Genesis
e in particolare Emerson Lake & Palmer, Jehtro Tull, van Der
Graff ma anche intrusioni nel progressive metal dei Dream Theater
grazie alla chitarra di Claudio ma, quello che io da ascoltatore
percepisco, è una certa predilezione per le sonorità e il cantato
dei The Trip, band italiana degli anni 70 mai troppo conosciuta e
adorata.
La
potenza sinfonica di questo album la si ascolta subito alle prime
note di Il Re Degli Scemi per poi confluire nella
stupenda L'Altare Del Sacrificio con un flauto molto
bello all'inizio alla Jehtro Tull.
Le
tematiche fantasy e mitologiche fanno da perno nei testi della band. L'Altare del Sacrificio, L'Incantesimo del Druido, La Formula
Finale di Chad-Bat raccontano la storia del potente sacerdote
celtico, mentre Il Re degli Scemi, L'Altare del Sacrificio,
Discesa Attraverso lo Stige e Ade, Sensazione di Paura aprono
la strada ad una lunga escursione nei panoramici mitologici.
Il
brano Ade Sensazione e Paura è
per me il brano migliore dell'album, un piacere per chi come me ama
il progressive rock perchè la lezione del prog anni 70
italiano è espressa splendidamente e dà brividi sulla schiena
mentre risalgono in mente le sonorità dei Goblin.
A
Torino il 3 Febbraio del 1974 arrivano in concerto i Genesis portando
il loro spettacolo di art rock e progressive in Italia. Beppe Colombo
era lì, in quella serata di magia e suoni. Quell'evento ha dato
forse vita a tutto quello che ascoltiamo nella produzione dei Pandora
e Beppe ha voluto ricordare quel giorno con il brano acustico 03-02-1974, un brano un po' fuori dalle sonorità
dell'album ma che ci ricorda e rende partecipi di quella serata.
Ultima
nota degna di considerazione è il packaging dell'album
perfettamente in tono con la musica all'interno e stupendamente
illustrato dalla pittrice Emoni Viruet che con la sua pittura
in copertina è riuscita magicamente a farci entrare nel mondo e
nelle storie che i Pandora riescono a raccontarci.
Un
bellissimo album che apporta un contributo enorme nella scena
progressive rock italiana. E non solo in Italia ma anche all'estero
dove la nostra musica progressive rock è stata conosciuta e
apprezzata e grazie a Beppe, Claudio e Corrado continua ad essere tra
le migliori rappresentazioni del nostro Paese.
Claudio Lodi (14.3.11)