Settimanale, anno 17 - n. 21
Lun, 9 Dicembre 2024

World in Music >> Dal Mali al Divano del Mondo

Note in viaggio

Djamidjan Koly, gruppo strumentale e vocale, è venuto ad animare una serata aperitivo al Divan du Monde a Parigi proponendo uno stile dove si incrociano blues, reggae, afro-beat e ritmi provenienti dalla tradizione musicale maliana.

Una bella giornata di sole a Parigi e in prospettiva una bella serata "Aperitivo con musica del Mali" organizzata  dalla sala da concerti Le Divan du Monde per far scoprire al suo pubblico gruppi emergenti di musica world. Durante tutta l'estate, il così giustamente chiamato Divano del Mondo ha organizzato delle serate a tema con aperitivi ritmati da gruppi di musica gitana, rock indipendente o etnica, nel quartiere Pigalle, a Nord di Parigi: uno dei fulcri del rock parigino, pieno di locali, salette da concerti e negozi di strumenti musicali traboccanti di Fenders dai colori variopinti e fiammeggianti.
A questo genere di serate ci si può e anzi ci si deve aspettare di tutto. Si può facilmente affermare che un'operazione del genere sia una vera e propria prova del nove per questi giovani gruppi venuti a farsi conoscere sul piccolo palco di un locale cosi amato dai parigini. L'interno del Divan du Monde conferisce subito un'atmosfera molto accogliente al luogo, quasi a giustificare il suo nome. Questo locale è proprio il divano nel quale si siedono a conversare tutte le musiche del mondo ed i loro estimatori.
Il palco è fatto a teatro e il bancone del bar è decorato in maniera piuttosto esotica. Il posto non è enorme ma, per andare ad ascoltare questi gruppetti, non c'è nulla di meglio. Infine, per i più pigri, c'è un piano ammobiliato con tavolini, il famoso divano (non molto grande però) e un altro bar. Il terrazzino permette di seguire anche dal piano superiore i concerti e di creare, quindi, due spazi comunicanti. A questi aperitivi musicali ci vanno due tipi di persone: quelle che apprezzano il genere di musica che si suonerà e quelle che cercano semplicemente di farsi una bevuta a basso costo. Essere quindi il gruppo che animerà la serata non è facile perché si rischia di scontrarsi con l'indifferenza del pubblico.
Inutile dire che è già successo. Però,
Djamidjan Koly, con la sua musica indiavolata e travolgente, ha saputo superare questo ostacolo creando una vera e propria sessione di balli africani durante la sua esibizione nell'Apéro Malien estivo. Questo collettivo che mischia senza complessi musica blues, reggae, afro-beat e ritmi provenienti dalla tradizione maliana è composto da una carrellata di talentosi musicisti: Seyba Sissoko (djeli n'goni, n'tama, canto), Boubacar Sissoko (Kora), Naouel Benchik-Sissoko (cori, canto), Eric Delcourt (chitarra), Cédric Yenk (balafon, Djembé, Calebasse), Joel Dobat (contrabasso), e il giovane Benjamin Moroy (batteria, balafon). I Djamidjan Koly, nome ispirato dalla storia del Mandé, una zona dell'Africa dell'Ovest, sono stati creati da Seyba e Boubacar Sissoko, entrambi nati in famiglie di musicisti, per poter suonare una musica nutrita da vari apporti ma sempre profondamente africana. Questa volontà si ritrova nell'uso di strumenti a corde e a percussione come il djeli-n'goni, la kora, il balafon, oppure il n'tama appartenenti all'eredità dei cantastorie africani. Spesso si tende ad elogiare un membro del gruppo in particolare che spicca in confronto ai suoi compagni di ventura grazia a qualche particolare qualità ma, in questo caso, da Seyba a Naouel, dotati di una raggiante presenza scenica fino a Cédric, incredibile di ritmo e potenza alle percussioni, passando per Eric e Boubacar, non da meno grazie al loro virtuosismo, tutti i componenti del gruppo sono bravissimi ed essenziali all'alchimia che si è creata tra di loro.
Non gli ci vuole dunque molto a conquistare anche il pubblico più difficile. Visti e sentiti in live, si capisce che una delle loro migliori qualità è quella, non da poco, di sapersi adattare al contesto dell'esibizione e al pubblico presente. Riescono, infatti, a trasmettere emozioni e grande vitalità. Sanno adattare titoli più lenti come
djandjo (che dà il titolo al loro omonimo album) ad un'esibizione live e concludono im maniera efficace la loro performance con un bis di Dakan, rendendola talmente inebriante da accompagnare il pubblico anche molto dopo la fine del concerto. Insomma, i Djamidjan Koly fanno parte di quegli artisti che, una volta sul palco, danno il meglio di sé stessi per dar vita alla loro musica. E questa generosità il pubblico la avverte e la ricambia.

Lidia Falcucci             (5.10.08)

Per ascoltarli: www.myspace.com/djamidjankoly