Recensioni >> Animal Collective - Merriweather post pavilion
Lungo
la costa orientale degli Stati Uniti, e più precisamente a Baltimora nascono
gli Animal Collective. I 4
ragazzi del Maryland si conoscono ai tempi della scuola e negli anni del
college, come dei fantastici 4 della musica assumono nuove identità: Geologist,
Panda Bear, Avey Tare, Dekin e formano un vero e proprio collettivo musicale
chiamato Animal Collective.
Dal
2000 con Spirit they're gone, spirit they've vanished inizia la loro lunga serie di registrazioni e
pubblicazioni, la line up non è stabile, infatti sotto il nome del gruppo
escono dischi con il contributo non sempre di tutti i componenti. Anche i tour
non vedono spesso la band al completo.
Gli Animal Collective suonano una
musica non facilmente classificabile, amano sperimentare e utilizzare più
generi musicali. Uniscono strumenti da gruppo folk tradizionale ad
apparecchiature elettroniche e campionamenti. Decisivo è il passaggio dalla Fat
Cat records alla Domino che nel 2007 si concretizza con la pubblicazione
dell'album di maggiore successo Strawberry Jam. Subito arrivano importanti riconoscimenti dalla
critica e il pubblico approva pienamente il percorso musicale che i 4 stanno
compiendo.
Dopo
un lungo tour che tocca USA e Europa la band entra in studio senza Dekin e
inizia a registrare le canzoni che andranno a comporre il loro ottavo album.
Gennaio
2009: esce l'atteso Merriweather post pavilion.
L'intro
al disco è una vera propria esplosione di colori e melodia, In the flowers, dolce crescendo in salsa tribale. My girl è il singolo apri pista, le macchine melodiche
lavorano insieme alla perfezione e le voci dei ragazzi sono direzionate sul
pianeta California anni '60. E' una danza, è una festa!
Il
ritmo non perde un colpo, pezzo dopo pezzo; il cantato è sempre più il fulcro
delle composizioni e ci accompagna, rimane fresco, mai scontato. Non è
difficile sentire nella loro musica gli echi di storici gruppi del passato, uno
su tutti Beach Boys.
Rispetto
agli album predecenti, questo certamente si distingue per maggiore omogeneità e
compattezza. Riteniamo sia un fattore di crescita e maturità compositiva, in
quanto gli Animal Collective hanno oggi una chiara e forte identità.
I loro giochi sonori rappresentano la
nuova frontiera della musica sotterranea. Le sperimentazioni nate con il
recente progetto solista di Panda Bear darà contributi significativi al futuro
della band.
Claudio Donatelli (15.2.09)