Settimanale, anno 17 - n. 18
Gio, 21 Novembre 2024

A propos de >> Cats - Teatro Sistina (Roma)

Musica a 360 giri

Mercoledi 28 in prima nazionale finalmente la Compagnia della Rancia porta in Italia l'atteso e famosissimo Musical Cats e per farlo sceglie il tempio del musical in Italia: il teatro Sistina di Roma. La scelta di Roma per la prima nazionale non è casuale: infatti nella città eterna vivono quasi 300.000 gatti ai quali sono riconosciuti diritti di assistenza ed esistenza nel loro habitat naturale urbano.
Avere a Roma e in Italia un musical come Cats ha un significato particolare e importante. Lo spettacolo vanta innumerevoli traduzioni in 10 lingue diverse, rappresentato in 26 paesi e 250 città. Gli sono stati riconosciuti una serie prestigiosa di premi tra i quali l'Oliver Awards per il Teatro a Londra e il Tony Awards dove ricevette 8 premi su 11 candidature. La canzone principale Memory è stata cantata da più di 150 artisti in tutto il mondo.
Famosissimo e ancora rappresentato a Brodway, Cats nasce dal genio musicale di Andrew Lloyd Webber creatore di altrettanti celeberrimi musical quali Jesus Christ Superstar, Evita, il Fantasma dell'Opera (solo per citarne alcuni).
Webber musicò tutte le poesie pubblicate da Thomas Stearns Eliot in "Old Possum's Book of Practical Cats" e costruisce la vicenda dei Gatti Jellicle che una volta l'anno si incontrano per la festa dove il loro capo, Deuteronomio, sceglierà chi di loro passerà su un altro livello di esistenza, nel dolce aldilà.
Sicuramente la novità di questa versione è nell'adattamento che ne è stato fatto: nelle scelte di regia, di scena e di coreografia.
Siamo introdotti nel mondo dei Gatti grazie a quegli occhi felini che illuminano il buio sul palcoscenico e ci guardano, si guardano, si voltano, mirano alla luna: prima uno, poi due, poi di nuovo uno e poi tre, cinque, dieci, venti che qui davanti a noi si muovono al ritmo scandito da un'orchestra dal vivo di ben 16 elementi.
Quando le luci cominciano a guidare il nostro sguardo sulla scena, scopriamo in questo luogo indefinito tra rifiuti e sagome di montagne russe, ogni personaggio che ci si presenta con dovizia di particolari.
Questo Cats è diverso, Saverio Marconi appone la "sua"firma allo spettacolo e lo fa con la complicità di Daniel Ezralow che ne cura le coreografie e la regia associata, Gabriele Moreschi autore della scenografia e Francesco Martini Coveri che ha reinventato i costumi.
E già, i costumi di Cats: sono stati lì nella nostra mente come un'icona sin dal giorno della loro creazione ma Marconi ha cambiato i Gatti che qui al Sistina non ci invitano solo a "guardare" da spettatori la loro festa. Qui è in scena il rapporto tra felini e umani, la sottile presenza di ciò che di loro è in noi e quanto del nostro essere è in loro. E' questa l'intenzione dichiarata del regista. 
Ed ecco che i Gatti non sono rappresentati con tute che richiamano verosimilmente alla loro naturale fisionomia, ma  "indossano" costumi morbidi, anche con paillettes, da cui partono e si muovono le loro code. I "nostri" Gatti scendono dal palcoscenico, si muovono e saltano tra le poltrone della platea, abbandonano, in parte, le coreografie di Webber e il suo movimento isometrico. Questi  Gatti sono agili e sinuosi, acrobati nella lotta di Macavity, più liberi e giocosi come il divertente Sghemboexpress, il gatto ferroviere. E i "nostri" Gatti presentandosi, ci rappresentano con tutte le sfumature del nostro animo, le nostre vanità, la malinconia, i nostri vizi e le nostre virtù e Saverio Marconi include in questo spettacolo anche tecniche di narrazione e rappresentazione che sarebbero solo umane. Basti pensare all'uso che ha fatto delle ombre cinesi: un racconto in forma cinematografiche di un episodio di vita felina!
Da notare poi inevitabilmente e con riconoscenza, la grande professionalità del cast: bravissimi ballerini e cantanti, tutti dotati di una preparazione eccellente, a dimostrazione che si sono fatti e si stanno facendo grandi passi in merito alle capacità performative degli artisti di musical in Italia.
Ventidue giovani talenti che danno corpo ai gatti più famosi del mondo, che li animano davanti ai nostri occhi e che ce li fanno sentire grazie alla potenza, alla limpidezza e alla profondità delle loro voci. Che dire di Giulia Ottonello, la dolce e triste Grisabella: malinconica e malconcia, tremolante su gambe che un tempo furono agili e scattanti. Quanta forza in questa ragazza! Che espressione e che sentimento trasmette: questa volta Giulia con la sua dolce e potente voce ha superato ogni limite e ci è arrivata sulla pelle e nel cuore! Fino all'ultima fila: chi non si è emozionato per la "sua" gatta non più gloriosa ma reietta tra i suoi in quello spazio indefinito sotto la luna alle spalle del luna park e tra i rifiuti.
Come non notare anche Stefania Fratepietro, nei panni di una tenera, scattante, simpatica e allegra Jennytuttapois. Bella la scelta di alleggerire il personaggio già dal costume: colorata e vivace tra i suoi gomitoli di lana (e con cos'altro gioca un gioca un gatto?), veloce e leggera. Ma il riconoscimento va a tutti quei ragazzi: Massimiliano Pironti, Azzurra Adinolfi, Roberto Colombo, Roberta Miolla, Laura Safina, Andrea e Giuseppe Verzicco, Federica Baldi, Simone de Rose, Fabio Monti, Silvana Isolani, Maria Silvia Roli, Loredana Sartori, Gianluca Ciatti, Tiziano Edini, Alessandro Lanzillotti, Alessandro Neri, Andrea Rossi, Chiara Vecchi, Chiara Vinci.
Abbiamo aspettato vent'anni per vederlo: ne è valsa la pena!

Claudio Lodi
Daniela Angeloni      (1.11.09)