Sulla musica >> La musica nel cinema del dopoguerra italiano
Studi, tesi, riflessioni sulla musica
Capitolo 2.1 (parte 10) I musicisti cinematografici del dopoguerra: i "maggiori", fra tradizione ed innovazione
Felice Lattuada e Il Bandito
Nei titoli di testa abbiamo una musica molto sostenuta, rapida nei ritmi ed incisiva nella melodia, divisa in diversi temi. Un accordo dell'arpa introduce il primo tema (che chiameremo A): un rapido movimento degli archi nella tonalità di re bemolle minore. Le ultime due battute, con un crescendo di legni ed archi, conducono ad un nuovo tema (che chiameremo B), facilmente riconoscibile da una melodia meno agitata della precedente, nella tonalità di mi maggiore e affidata agli ottoni. Il ritmo puntato si sviluppa per un breve intervallo melodico, ribadendo più volte la nota con cui inizia. Il tema B riceve uno sviluppo della sua idea iniziale, con l'intervento di ricchi contrappunti, giungendo ad un nuovo nucleo melodico (che chiameremo C), il cui tema viene affidato ai legni, mentre gli archi, con una veloce e nervosa figurazione ritmica, mantengono la tonalità in fa minore. Dopo 12 battute, sentiamo ritornare l'idea iniziale A (questa ripresa la chiameremo D), nella tonalità di partenza di re bemolle minore, chiudendo quindi ad anello tutta la musica dei titoli di testa. La cosa interessante da notare è che il brano che abbiamo analizzato obbedisce ai canoni della settecentesca forma-sonata. Tale termine indica, dalla seconda metà del settecento, una composizione strumentale a uno o a due strumenti, di norma di tre o quattro movimenti, il primo dei quali si piega ad uno schema prestabilito detto appunto forma-sonata. In esso abbiamo una esposizione, uno svolgimento, una ripresa dell'esposizione. Ed infatti la musica dei titoli di testa può similmente essere schematizzata così:
Esposizione: A nella tonalità di re bemolle minore, con modulazione e ponte; B nella tonalità di mi maggiore.
Svolgimento: C nella tonalità di fa minore.
Ripresa: D = A nella tonalità di re bemolle minore.
E' un modo di riproporre una classica forma musicale in maniera del tutto moderna, atta a esprimere, logicamente, attraverso uno schema ben preciso, le varie tappe di un dramma che si scoprirà come tale guardando lo svolgimento narrativo del film. Viene ripercorsa, così, un'evoluzione sia musicale che drammatica dell'immagine, che avranno una chiusa identica: la musica riproponendo la ripresa del tema iniziale e il protagonista finendo ammazzato dai poliziotti. I vari nuclei melodici che compongono questa forma-sonata torneranno durante tutto il film, in momenti particolari, e, in fine, lo chiuderanno.
Gianluca Nicastro (7.3.10)
Segue nel prossimo numero!
Tratto dalla Tesi di Gianluca Nicastro La musica nel cinema del
dopoguerra italiano