A propos de >> Wilco live - Auditorium
Musica a 360 giri
WILCO,
Auditorium Parco della Musica
30-05-2010
Una
camicia a quadri stile scozzese come diciamo qui in Italia, da boscaiolo, dei
jeans a volte strappati, una lunga serie di chitarre acustiche ed elettriche,
batteria, tastiere, basso...tutto questo sul palco di una delle sale dell'Auditorium
Parco della Musica di Roma.
Ambiente raffinato con un'acustica per l'ascolto decisamente
notevole con poltrone comode di velluto numerate, con la sicurezza molto ligia
e rigida. Fa strano quindi veder salire sul palco un gruppo che magari avremmo
visto meglio in un locale tutti in piedi accatastati e sudati come da sempre è
per un concerto Rock ma dove però spesso l'audio è pessimo e non si sente altro
che suoni impastati e allora la stupenda acustica del luogo ha dato giustizia
al suono dei Wilco e ci ha fatto accettare la "comodità" della situazione.
Salgono
sul palco i Wilco dopo la grande e ripeto grande esibizione degli Retribution
Gospel Choir che a
luci ancora accese nella sala e mentre la gente entrava per prendere posto
hanno infiammato il pubblico con un rock duro, acido a volte spaziale con suoni
che ricordavano i vecchi Hawkind. La riprova che la formazione basso chitarra e
batteria ancora sa tirar fuori cose potenti e splendide.
Quindi i Wilco sul
palco, e subito le loro sonorità esplodono con la voce di Tweedie e la chitarra
di Nelse Cline nel brano Ashes of American Flags. Il rock è lì e fa la parte più grande,
è il padrone del palcoscenico. Nel loro sound ci sono 40 anni di rock che vanno
da Neil Young passando per i Rolling Stones toccando il country e il rock acido
degli anni 70. Non vuole essere per Wilco un tributo a quel periodo perchè loro
sono figli di quel periodo totalmente integrati in quelle sonorità ma anche
pronti a spezzare e modificare gli schemi prestabiliti.
I due
ultimi albums costituiscono la parte principale della scaletta ma in due ore e
mezza di concerto i Wilco riescono a toccare veramente tutto il loro repertorio
e quindi brani come Bull Black Nova, Handshake Drugs, A Shot In The Arm,
One Wing, Company In My Back dimostrano la loro grandezza sul palco ma anche , dopo sette
albums, la grandezza compositiva di Tweedie e soci. Il pubblico però dopo otto
o nove canzoni è lì seduto sulle proprie poltrone ascoltando grande musica,
accomodato tranquillo e rilassato. Tweedie prende finalmente la parola verso il
pubblico dopo un'oretta e scherza con uno del pubblico in basso che era
realmente avvolto nella poltrona e gli chiede scusa se aveva parlato solo ora e
che non voleva disturbarlo. Quindi fa notare gentilmente al pubblico presente
che si il posto è stupendo con una bellissima acustica ma se per caso volessero
alzarsi per ballare un po' gli avrebbe fatto piacere e alla faccia della
rigidità della sicurezza e del "non puoi scattare nemmeno una foto" e
forse nemmeno respirare, il pubblico defluisce, arriva davanti al palco e
finalmente l'aria dei grandi concerti rock è ristabilita.
Jesus, Kicking Television, The Late Greats, Via Chicago,
Casino Queen, Heavy Metal Drummer esaltano e, specialmente in Via Chicago nella dolcezza di una canzone che
parla della città di Tweedie, i Wilco devastano gli schemi, esplodono
tracimando in suoni i rumori potenti che sovrastano la dolcezza del brano,
mentre Tweedie va avanti come se nulla stesse accadendo.
Nel bis salgono sul
palco i Retribution Gospel Choir per cantare con i Wilco California Stars in una versione veramente da brividi
sulla schiena. Finale degno di un grande grande concerto con Kicking
Television, con
assoli, imitazioni di Jimmi Page o di Pete Twonsend degli Who. Concerto bello
come non mi aspettavo, grandi musicisti e capacità di stare sul palco
eccezionale. Sperando di vederli sul palco a Roma di nuovo vi invito di cuore ad ascoltare la loro
musica se ancora non lo avete fatto, e di come riescono con genialità a
devastare e rompere gli schemi di quelle che sono le regole del rock. Grazie
per la splendida serata.
Claudio Lodi (13.6.10)