Settimanale, anno 17 - n. 18
Sab, 23 Novembre 2024

A propos de >> Il Barbiere di Siviglia

Musica a 360 giri

La Fondazione Rossini e Casa Ricordi hanno presentato lo scorso 5 luglio al Teatro alla Scala la nuova edizione critica del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, a cura di Alberto Zedda.
La simpatia e l'entusiasmo del maestro e musicologo Zedda hanno trascinato e tenuto viva l'attenzione del pubblico, anche dopo le presentazioni più "tecniche" e infarcite di numeri di altri personaggi. Fantastico nel suo "divagare", inseguendo le note del Barbiere di Siviglia (impresse nella sua mente), esemplificando  i passaggi nelle diverse versioni delle differenti orchestre e nella versione definitiva della pubblicazione. Insomma è stato un racconto interessante e coinvolgente, anche per chi non è propriamente un appassionato di questo genere.
La nuova edizione critica presentata si basa sulla storica edizione a firma del medesimo curatore edita da Casa Ricordi nel 1969, interamente riveduta e aggiornata alla luce di nuove, inedite fonti e dei criteri filologici maturati nel corso degli ultimi quarant'anni dall'
Edizione critica delle opere di Gioachino Rossini, intrapresa dalla Fondazione G. Rossini di Pesaro, in collaborazione con Casa Ricordi. La prima edizione critica del Barbiere a firma di Alberto Zedda, edizione pionieristica che aprì il campo all'indagine filologica sui maggiori compositori operistici italiani, si fondava sull'analisi del manoscritto originale di Rossini e su altre fonti, considerate tutt'oggi come fonti primarie.
L'edizione del 1969 capovolse la visione del
Barbiere, rispetto a quanto trasmesso dalla tradizione testuale ed esecutiva tardo-ottocentesca, che aveva appesantito l'orchestrazione e travisato molti aspetti del dettato originale rossiniano: l'articolazione, le dinamiche, il fraseggio. Tale edizione permise inoltre di riportare Il barbiere di Siviglia al suo perfetto equilibrio tra voci e orchestra e alla sua adamantina trasparenza di scrittura, oltre a rendere disponibile in un testo autentico l'aria finale del Conte «Cessa di più resistere».
La nuova edizione critica, pubblicata congiuntamente da Casa Ricordi e Fondazione «G. Rossini», è partita da questo fondamentale lavoro aggiungendovi tutti i materiali trascritti da Zedda successivamente alla pubblicazione del volume del 1969, resi disponibili da Casa Ricordi nei materiali a noleggio: l'aria aggiunta per Rosina «Ah se è ver» (Appendice II), l'aria alternativa della lezione per Rosina «La mia pace, la mia calma» (N. 11a, Appendice III), l'aria alternativa di Bartolo «Manca un foglio» (N. 8a, Appendice IV) e, in parte pubblicate a stampa, le varianti vocali autografe (Appendice I). Tutte le fonti degli archivi e delle biblioteche italiane ed estere, i libretti, le fonti a stampa, nonché i documenti relativi alla storia dell'opera, sono stati analizzati al fine di stabilirne uno stemma coerente volto a meglio precisare il contesto nel quale il capolavoro rossiniano è nato e cresciuto, stabilizzandosi nel repertorio teatrale.
Le fonti autografe e le più importanti fonti manoscritte, già valutate da Zedda nella prima edizione, sono state rivisitate sulla base di nuove ricerche che hanno permesso di localizzare manoscritti finora non considerati o sconosciuti agli studiosi e di approntare un testo fededegno sia dal punto di vista del musicista che del musicologo.  

Foto e Testo di Barbara Parolini   (11.7.10)