A propos de >> Il Barbiere di Siviglia
Musica a 360 giri
La
Fondazione Rossini e Casa Ricordi hanno presentato lo scorso 5 luglio al Teatro alla Scala la nuova edizione critica del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, a cura di Alberto Zedda.
La
simpatia e l'entusiasmo del maestro e musicologo Zedda hanno trascinato e
tenuto viva l'attenzione del pubblico, anche dopo le presentazioni più
"tecniche" e infarcite di numeri di altri personaggi.
Fantastico
nel suo "divagare", inseguendo le note del Barbiere di Siviglia
(impresse nella sua mente), esemplificando i passaggi nelle diverse
versioni delle differenti orchestre e nella versione definitiva della
pubblicazione. Insomma è stato un racconto interessante e coinvolgente, anche
per chi non è propriamente un appassionato di questo genere.
La
nuova edizione critica presentata si basa sulla storica edizione a firma del
medesimo curatore edita da Casa Ricordi nel 1969, interamente riveduta e
aggiornata alla luce di nuove, inedite fonti e dei criteri filologici maturati
nel corso degli ultimi quarant'anni dall'Edizione critica delle opere di
Gioachino Rossini, intrapresa
dalla Fondazione G. Rossini di Pesaro, in collaborazione con Casa Ricordi.
La
prima edizione critica del Barbiere a firma di Alberto Zedda, edizione pionieristica che aprì il campo all'indagine
filologica sui maggiori compositori operistici italiani, si fondava
sull'analisi del manoscritto originale di Rossini e su altre fonti, considerate
tutt'oggi come fonti primarie.
L'edizione
del 1969 capovolse la visione del Barbiere, rispetto a quanto trasmesso dalla tradizione testuale ed esecutiva
tardo-ottocentesca, che aveva
appesantito
l'orchestrazione e travisato molti aspetti del dettato originale rossiniano:
l'articolazione, le dinamiche, il fraseggio. Tale edizione permise inoltre di
riportare Il barbiere di Siviglia al
suo perfetto equilibrio tra voci e orchestra e alla sua adamantina trasparenza
di scrittura, oltre a rendere disponibile in un testo autentico l'aria finale
del Conte «Cessa di più resistere».
La
nuova edizione critica, pubblicata congiuntamente da Casa Ricordi e Fondazione
«G. Rossini», è partita da questo fondamentale lavoro aggiungendovi tutti i
materiali trascritti da Zedda successivamente alla pubblicazione del volume del
1969, resi disponibili da Casa Ricordi nei materiali a noleggio: l'aria
aggiunta per Rosina «Ah se è ver» (Appendice II), l'aria alternativa della
lezione per Rosina «La mia pace, la mia calma» (N. 11a, Appendice III), l'aria
alternativa di Bartolo «Manca un foglio» (N. 8a, Appendice IV) e, in parte
pubblicate a stampa, le varianti vocali autografe (Appendice I).
Tutte
le fonti degli archivi e delle biblioteche italiane ed estere, i libretti, le
fonti a stampa, nonché i documenti relativi alla storia dell'opera, sono stati
analizzati al fine di stabilirne uno stemma coerente volto a meglio precisare
il contesto nel quale il capolavoro rossiniano è nato e cresciuto,
stabilizzandosi nel repertorio teatrale.
Le fonti autografe e le più importanti
fonti manoscritte, già valutate da Zedda nella prima edizione, sono state
rivisitate sulla base di nuove ricerche che hanno permesso di localizzare
manoscritti finora non considerati o sconosciuti agli studiosi e di approntare
un testo fededegno sia dal punto di vista del musicista che del musicologo.
Foto e Testo di Barbara Parolini (11.7.10)