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Musica a 360 giri
Fanno
40 gradi e io corro come un matto alla stazione dei treni perché
entro due minuti il treno partirà. Mi accorgo che il treno non è al
binario 1 ma al binario 1PE (alla fine del binario) e sento che non
ce la farò.
Mentre
lo penso, corro con il corredo fotografico sulle spalle e vedo il
treno piano piano allontanarsi sotto il sole bollente. il treno se ne
va... è un classico per il blues. Il treno è sempre ricorrente
nelle strofe delle canzoni che per 100 anni hanno accompagnato il
Rock, Blues, Jazz.
In
effetti la destinazione di questo viaggio e del treno perso era
Pistoia in Toscana, con il suo Pistoia Blues che da decenni scandisce
annualmente la musica in Europa e nel mondo con concerti dei più
grandi artisti.
La
gentilezza dell'organizzazione si è dimostrata alla pari con la
bellezza di Piazza del Duomo, con il battistero, il palazzo pretorio
e la torre campanaria.
I
colori e la tranquillità intorno a me, mi mettono a mio agio. Uno
stand di vendita di Cd, poi mi mette veramente di buon umore e alla
fine andrò via dalla piazza con qualche Cd nello zaino.
Ecco
l'apertura del Festival che in una settimana porterà nella piazza i
più grandi musicisti del pianeta; la prima serata è dedicata al
Progressive Rock con gli Astra, North Atlantic Oscillation, Anathema
e Porcupine Tree.
Con
la piazza già semi piena gli Astra aprono la serata con i
loro mix di psichedelia, art rock, progressive, lunghe cavalcate
musicali con tastiere ed assoli di moog. Una grande grande sorpresa,
al loro primo album e provenienti da una città, Seattle, che
fondamentalmente ha poco da dire nel panorama del progressive rock
mondiale. Ma la loro bravura e le loro influenze sono ben marcate e
presenti !
The
Weirding è il loro primo album proposto durante il concerto,
dove sono stati capaci di estasiare il pubblico con tre brani The
Weirding e Oroborous e la cover dei Pink floyd
Empty Spaces da The Wall.
Veramente
una bella scoperta che speriamo di poter rivedere in Italia presto.
I
North Atlantic Oscillation, giovani di Edimburgo con
all'attivo un solo album prodotto da Steven Wilson dei Porcupine
Tree, non riescono ad incantare il pubblico nello stesso modo degli
Astra. Forse dovuto ad un suono non adatto alla serata e forse anche
da una non enorme partecipazione tra Band e pubblico che ha reso
tutto forse un po' troppo una esecuzione dei brani. Ma la loro
musica non è male va detto! Un miscuglio, un amalgama tra Radiohead
e la scena indie inglese e il classico progressive sound che, se
gestito bene,
può tirar fuori delle grandi cose e sperimentazioni. Mi sono infatti
ripromesso di sentire il loro album e recensirlo al più presto.
Il
buio comincia a calare sulla piazza che si illumina di quei colori
caldi del bianco del battistero e dell'ocra dei palazzi intorno, e
con un boato tra la folla Vincent Cavanagh sale sul palco. Sono gli
Anathema e si vede!
Attivi
dal 1990 con 8 album e tre raccolte, sono una band importante per la
scena sia Ghotic Rock sia Progressive Metal perché riescono grazie
alle varie influenze a toccare vari generi mettendo il loro marchio
malinconico.
Il
nuovo album, prodotto da Steven Wilson, cambia molto le loro sonorità
ma sul palco riescono a regalare un'ora e passa di sano rock sudato e
urlato. Vincent Cavanagh riesce a prendere il pubblico per le
orecchie e catturare i loro occhi mentre dietro la band monolitica
attraversa quasi venti anni di carriera.
Ma
alle 22:30 precisi e puntuali tra le urla assordanti del pubblico che
oramai ha riempito totalmente piazza del duomo , Steven Wilson ,
Richard Barbieri, Colin Edwin e Gavin Harrison nel buio del palco
fanno esplodere la piazza con le chitarre di Occam's Razor e
il concerto ha inizio! Per quasi due ore l'ultimo album
del gruppo ovvero The Incident viene suonato senza pausa con
Steven Wilson che da, oramai, rockstar si muove, canta e suona
incamerando in se e mostrandolo al pubblico ben 50 anni di rock che
spazia dai Led Zeppelin passando per i Genesis per i Black Sabbath
fino ai Radiohead.
I
loro concerti sono sempre delle perle di sonorità e bravura. Unico
appunto alla serata forse è proprio la scaletta, un poì troppo
incentrata sull'ultimo album che comunque la band aveva già fatto
ascoltare in Italia qualche mese fa, e quindi ci si aspettava
qualcosa di diverso. Ma sono minuzie, perché il piacere nel sentirli
e nel vederli suonare è sempre enorme.
Pistoia
Blues si evolve ogni anno quindi, e si vede dalle proposte aprendo
anche ad altri generi musicali (come fece alla fine anche il Montreux
Jazz Festival).
I
puristi del Blues sicuramente non saranno contenti di questo ma va
detto che la musica è la forza di questa rassegna che alla fine ci
permette di vedere sempre della grande musica.
Claudio
Lodi (18.7.10)