Settimanale, anno 17 - n. 18
Gio, 21 Novembre 2024

A propos de >> Dalla - De Gregori, Velodromo (PA)

Musica a 360 giri

Un ritorno all'adolescenza (e anche a qualche anno prima - anche se con una consapevolezza nell'ascolto ovviamente diversa), ecco come risponderei se qualcuno mi chiedesse che cosa è significato per me ascoltare il duo Dalla-De Gregori.
I primi ricordi (insieme e separatamente) che ho di questi due uomini/poeti/comunicatori, di questi due pezzi di storia della musica italiana, risale ai miei otto o nove anni (1984-1985), ai viaggi in auto con papà e mamma (che fortunatamente ascoltavano e ascoltano musica di qualità).
L'emozione all'ascolto risale invece all'adolescenza, a quel periodo della vita in cui si crede che con le idee, con la volontà, con l'amore...si possa essere in grado di cambiare il mondo. Poi questa convinzione si scontra con la vita di tutti i giorni e si ridimensiona, almeno un po'. Dalla-De Gregori, almeno secondo gli occhi delle mie emozioni, sono esattamente gli stessi di sempre (tranne per qualche ruga in più), gli stessi di quella cassetta consumata (
Banana Republic - 1979) che ascoltavo vent'anni fa con avidità, e con il profondo e sottile dispiacere di non esser nato qualche anno prima così da poterli vedere insieme dal vivo.
Questo desiderio adolescenziale si è realizzato nel modo migliore, e cioè aggiungendo alla possibilità di ascoltare Dalla-De Gregori insieme e dal vivo, quella di poterli fotografare da sotto il palco di un Velodromo di Palermo pieno di gente che cantava emozionata ogni pezzo della ricchissima scaletta composta da un perfetto alternarsi di brani dell'uno o dell'altro cantautore.
Non sono in grado di commentare ogni brano con il distacco di un cronista, per questo, per dovere di cronaca, mi limiterò ad indicare alcuni dei pezzi ascoltati durante il concerto, sperando che questo "elenco" possa stimolare la curiosità di quella fetta di miei concittadini (e mi riferisco agli adolescenti di oggi) quasi totalmente assenti (purtroppo) dal Velodromo:
Anna e Marco, Titanic (preceduto dalla notevole interpretazione di La fine del Titanic di Hans Magnus Enzensberger da parte di Marco Alemanno), Santa Lucia, Nuvolari, L'abbigliamento del fuochista, Disperato erotico stomp, A Pa, Com'è profondo il mare, Rimmel (in versione karaoke), Piazza Grande, L'anno che verrà, La donna cannone, Buonanotte fiorellino, Caruso, Gesù bambino. Da segnalare l'inedito Gran Turismo e la "loro" interpretazione di Gigolò, la cui nascita risale al 1924.
Una nota a parte merita (ci mancherebbe altro) la scenografia curata da Mimmo Paladino. Semplice, elegante e raffinata, accompagna splendidamente, senza invadere, lo spettacolo vocale e musicale dei due cantautori.    

Luca Savettiere          (1.8.10)
 
 
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