Recensioni >> Piet Mondrian - Misantropicana
La frontiera del minimalismo viene attraversata da questa nuova band che arriva dalla provincia di Firenze. Sono i Piet Mondrian, dal nome preso in prestito dal famoso pittore olandese del ventesimo secolo. Ma proprio come fece l'omonimo pittore, oggi Mike (voce e chitarra) e Cate (voce e batteria) cercano di creare con pochissimi elementi sonici nuovi livelli emotivi.
Nel 2008 in pieno stile "do it yourself" registrano e distribuiscono l'EP Ci diamo allo sperimentale?, composto da otto canzoni che portano in giro per tutta Italia con divertenti show.
Nel gennaio 2010 Michele e Caterina escono dagli studi Kasparhouse di Ponte a Egola con nuovo ed esplosivo materiale sonico. Rispetto alle prime registrazioni sono stati aggiunti strumenti, arrangiamenti nuovi e parole più dirette.
Tutto è stato racchiuso in Misantropicana.
L'impronta data al lavoro è chiara, poche note su un cantato asciutto ed essenziale, si raccontano storie di quotidiana insofferenza per il comune modo di fare andare le cose.
Apocalippo, la terza traccia del disco, spinge il piede sull'acceleratore dell'ironia, il riff ripetitivo di chitarra spinge al ballo e i momenti noise messi qua e la sono acqua per gli assetati!
A seguire la già conosciuta Lascia Perdere, ormai un classico per chi conosce e ascolta la band dagli inizi. La nuova versione conserva gli arrangiamenti originali ma utilizza strumenti ache elettronici e strizza l'occhio al rock elettronico nord europeo, soprattutto nelle fasi strumentali che sono vere perle di tenera melodia.
Sullo stesso piano melodico e strumentale si incontra Un corpo, qui le voci di Mike e Cate si sostengono su base acustica con inserti sintetici.
Dietro l'apparente calma delle melodie e del cantato accennato si nasconde sempre una forte tensione data soprattutto dai testi diretti, intelligenti, ironici.
In Humphrey Bogart la sana follia della band trova sfogo con impennate di ritmo e volume.
I Piet Mondrian sono un progetto musicale nuovo e riuscito, originale nello stile e nelle idee.
Il loro primo cd può essere ascoltato tante volte e non presenta controindicazioni.
Claudio Donatelli (19.9.10)