SOund&Vision >> Giovanni Allevi - Auditorium RSI
Scatti d'autore per musica di qualità
Giovanni Allevi - Auditorium RSI, Lugano
Testo: Jonathan Sabbadini
Foto: Barbara Parolini
Sono le 12.30 del 27 settembre 2010 quando arriviamo all' Auditorium RSI (Radiotelevisione Svizzera Italiana) di Lugano.
C'è grande fermento: all'esterno i fan, sciarpine arancioni al collo, attendono di entrare; Giovanni nel frattempo prova.
È l'anteprima mondiale della sua nuova opera ALIEN (inediti, piano solo), registrato in 10 giorni, interamente presso l'Auditorio RSI (una sala piccola, intima, ovattata). Dieci giorni di solitudine, astrazione e duro lavoro.
Alle 13.30 Giovanni sale sul palco: jeans, maglietta, converse e un sacco di capelli. 400 i presenti in sala, giornalisti, addetti ai lavori e fan.
La prima mezz'ora dell'evento viene trasmessa in streaming sulla pagina Facebook di Allevi e in diretta radiofonica su Rete1 (RSI). Visibilmente emozionato, parla della sua musica parlando di sé, definendo ALIEN il suo disco più passionale, un Giovanni senza filtro, esposto e un po' fuori posto, alieno.
Le parole lasciano il posto alle note e Giovanni inizia a comunicare nel modo che gli riesce meglio.
Apre con Aria, per stemperare la tensione e assaggiare la sala. Tre i brani tratti dal nuovo album proposti da Allevi: Close to Me, Tokyo Station, L.A. Lullaby. Le melodie si insinuano e nascono immagini, viaggi e racconti, voli e profumi. La frenesia e il caos che permeano Tokyo Station sono palpabili, si è con lui, tra la folla in continuo movimento, e fortunatamente ci si distrae, si prende fiato, almeno con il pensiero siamo altrove, per un poco solamente.
Allevi crea percorsi e sa come far vibrare le corde dell'animo umano, la cassa armonica invece, dobbiamo mettercela noi. Giovanni è emotivamente molto partecipe mentre suona, non solo ci fa viaggiare, viaggia.
Poco importano le sterili polemiche sul personaggio e sulla strada che sta percorrendo.
In ogni caso, a me Il Piccolo Principe è sempre piaciuto.