Settimanale, anno 17 - n. 18
Gio, 21 Novembre 2024

Recensioni >> Massimo Volume - Cattive Abitudini

Massimo Volume è la band che nei 19 anni appena trascorsi, in un battito di ciglia, ha percorso l'Italia su strada, lungo le frequenze radio, sedendosi nelle stanze di tanti inquieti ascoltatori, sempre con profondo rigore in tutto ciò che ha fatto.
La loro lunga produzione artistica ha creato un'idea di canzoni, di testi, di emozioni, di musica, che li distingue pienamente da modelli già esistenti, italiani e stranieri.
I
Massimo Volume hanno saputo scrivere importanti pagine della musica contemporanea andando oltre la solita diatriba tra mainstream / underground; la loro produzione ha sempre rispettato gli aspetti peculiari della band. Ricercare continuamente nuove forme di comunicazione ed espressione artistica, utilizzando gli stessi strumenti di sempre: carta penna, chitarre, batteria, basso e voce!
Dopo un breve stop, nel 2008 la band si è ritrovata e ha ripreso il lungo cammino sonico che oggi li ha condotti a pubblicare
Cattive Abitudini il nuovo album.
Chitarre, tante chitarre danno il via al nuovo viaggio dei Massimo Volume e sono quelle di
Egle Sommacal e Stefano Pilla che con energia e strabiliante coesione arricchiscono i suoni di Robert Lowell, la prima traccia.
Ancora tanta e forte musicalità per descrivere il malinconico paesaggio della dolce ballata
Coney Island. I testi scritti e cantati da Emidio Clementi toccano in questo ultimo disco un altissimo livello espressivo, ora poesie, ora racconto, hanno per protagonisti le stesse persone di sempre, cresciute, ma con gli stessi sogni e bisogni: dare spazio alle cattive abitudini.
Il disco si compone di ben 12 canzoni e nella versione Lp si presenta in doppio vinile, altra scelta fuori dal tempo ma che fa capire quanto i
Massimo Volume credano nella sostanza delle cose che fanno. Infatti tutti i pezzi sono da ascoltare ripetutamente, fino al singolo Fausto, un classico della band per energia, potenza e tensione.
Un album bellissimo, intenso e profondo.

Claudio Donatelli   (7.11.10)