Settimanale, anno 17 - n. 18
Gio, 21 Novembre 2024

Sulla musica >> la Musica nel Cinema del dopoguerra italiano

Studi, tesi, riflessioni sulla musica

Capitolo 2.1 (parte 12) I musicisti cinematografici del dopoguerra: i "maggiori", fra tradizione ed innovazione  
Caccia Tragica ('47) di Giuseppe De Santis; musica di Giuseppe Rosati

Vediamo il camioncino che sta arrivando alla Cooperativa, cui i contadini corrono incontro, tutti esultanti e festanti, felici dell'arrivo dei soldi. La musica interviene qui per suggerire che quell'allegria verrà presto tramutata in profonda tristezza.
Gli ottoni entrano a campana (cioè, entrando uno dopo l'altro, simulano il suono delle campane), lasciando poi spazio ad un rapido movimento degli archi che dopo poche misure si distende in modo minore. Il tema mesto del violino, viene suonato anche dai legni con sfumature dinamiche che si adagiano sulla situazione tragica della massa dei contadini disillusi e ormai coscienti della gravità della situazione, senza però suggerire nulla di più di quello che le immagini già mostrano ampiamente.
I contadini guardano muti allontanarsi tutto il loro bestiame e i macchinari vari portati via dai due ambigui fattori (infatti, si scopriranno essere d'accordo con i banditi), mentre il carabiniere li raccomanda di rassegnarsi. Ma loro non ci stanno, vogliono recuperare quei soldi perché rappresentano la loro vita stessa, la loro sopravvivenza. Insieme ai pochi carabinieri decidono di muoversi.
A questo punto sentiamo il
pizzicato degli archi dei titoli di testa (quello di raccordo) e subito dopo sentiamo il ritmo serrato degli archi, con il dialogo alternato del corno e della tromba. E' entrato il leit-motiv della caccia: si vede tutto un gran movimento insinuarsi davanti la Cooperativa, da dove tutti i contadini, chi sulla bicicletta, chi sulle camionette, chi sulla motocicletta, stanno partendo, decisi a battere tutta la zona circostante.
Questa musica rafforza decisamente le immagini caricandole di quella "fiera" speranza che condurrà i contadini ad essere ricompensati. Poco dopo, vediamo molti di loro in un locale e un contadino sta parlando al telefono: dà l'allarme a tutti i contadini della zona e fa suonare le campane.
Ancora il leit-motiv viene a rinforzare questo annuncio, seguito poi dal suono delle campane che raggiunge anche l'ambulanza militare, la quale sta percorrendo una strada e si sta dirigendo allo chalet, dove i banditi devono cambiare mezzo di locomozione.
Durante il percorso, però, sono costretti a fermarsi e a caricare, fingendo di essere una vera ambulanza, un uomo ferito da una mina (tutti i campi lì attorno ne sono pieni e il lavoro di quei contadini è proprio quello di sminarli).
Gli altri contadini non si accorgono di nulla, pur rimanendo perplessi davanti alla vista di un mitra. A svelargli l'enigma, mentre l'ambulanza va via, ecco intervenire nuovamente il leit-motiv che appare senza contadini. Subito, però, sentiamo delle grida avvertirli che quelli dell'ambulanza sono banditi: è il gruppo di contadini che sta correndo al loro inseguimento, al quale si aggiungono subito anche questi ultimi . E la musica a trascinarli via, unendoli tutti sotto un unico obiettivo: la caccia.

Gianluca Nicastro
   (14.11.10)

Segue nel prossimo numero! 
Tratto dalla Tesi di Gianluca Nicastro La musica nel cinema del dopoguerra italiano