Sulla musica >> la Musica nel Cinema del dopoguerra italiano
Studi, tesi, riflessioni sulla musica
Capitolo 2.1 (parte 12) I musicisti cinematografici del dopoguerra: i "maggiori", fra tradizione ed innovazione
Caccia Tragica ('47) di Giuseppe De Santis; musica di Giuseppe Rosati
Vediamo
il camioncino che sta arrivando alla Cooperativa, cui i contadini
corrono incontro, tutti esultanti e festanti, felici dell'arrivo dei
soldi. La musica interviene qui per suggerire che quell'allegria
verrà presto tramutata in profonda tristezza.
Gli ottoni entrano a
campana (cioè, entrando uno dopo l'altro, simulano il suono delle
campane), lasciando poi spazio ad un rapido movimento degli archi che
dopo poche misure si distende in modo minore. Il tema mesto del
violino, viene suonato anche dai legni con sfumature dinamiche che si
adagiano sulla situazione tragica della massa dei contadini disillusi
e ormai coscienti della gravità della situazione, senza però
suggerire nulla di più di quello che le immagini già mostrano
ampiamente.
I contadini guardano muti allontanarsi tutto il loro
bestiame e i macchinari vari portati via dai due ambigui fattori
(infatti, si scopriranno essere d'accordo con i banditi), mentre il
carabiniere li raccomanda di rassegnarsi. Ma loro non ci stanno,
vogliono recuperare quei soldi perché rappresentano la loro vita
stessa, la loro sopravvivenza.
Insieme
ai pochi carabinieri decidono di muoversi.
A questo punto sentiamo il pizzicato degli archi dei titoli di testa (quello di raccordo) e subito dopo sentiamo il
ritmo serrato degli archi, con il dialogo alternato del corno e della
tromba. E' entrato il leit-motiv della caccia:
si vede tutto un gran movimento insinuarsi davanti la Cooperativa, da
dove tutti i contadini, chi sulla bicicletta, chi sulle camionette,
chi sulla motocicletta, stanno partendo, decisi a battere tutta la
zona circostante.
Questa
musica rafforza decisamente le immagini caricandole di quella "fiera"
speranza che condurrà i contadini ad essere ricompensati. Poco dopo,
vediamo molti di loro in un locale e un contadino sta parlando al
telefono: dà l'allarme a tutti i contadini della zona e fa suonare
le campane.
Ancora il leit-motiv viene a rinforzare questo annuncio,
seguito poi dal suono delle campane che raggiunge anche l'ambulanza
militare, la quale sta percorrendo una strada e si sta dirigendo allo
chalet, dove i banditi devono cambiare mezzo di locomozione.
Durante
il percorso, però, sono costretti a fermarsi e a caricare, fingendo
di essere una vera ambulanza, un uomo ferito da una mina (tutti i
campi lì attorno ne sono pieni e il lavoro di quei contadini è
proprio quello di sminarli).
Gli altri contadini non si accorgono di
nulla, pur rimanendo perplessi davanti alla vista di un mitra. A
svelargli l'enigma, mentre l'ambulanza va via, ecco intervenire
nuovamente il leit-motiv che appare senza contadini. Subito, però,
sentiamo delle grida avvertirli che quelli dell'ambulanza sono
banditi: è il gruppo di contadini che sta correndo al loro
inseguimento, al quale si aggiungono subito anche questi ultimi . E
la musica a trascinarli via, unendoli tutti sotto un unico
obiettivo: la caccia.
Gianluca Nicastro (14.11.10)
Segue nel prossimo numero!
Tratto dalla Tesi di Gianluca Nicastro La musica nel cinema del dopoguerra italiano