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Come Si Ascolta Il Jazz
Prendi
dei mostri sacri della musica jazz, invitali ad ascoltare insieme
cinque, sei brani che preferiscono, ai quali non hanno preso parte, e
raccogli le loro impressioni, i loro commenti e riflessioni. Questa è
la premessa che ha portato Ben
Ratliff, critico musicale
del New York Times, a realizzare Come
si ascolta il jazz. Conversazioni con Wayne
Shorter, Pat Metheny, Sonny Rollins, Ornette Coleman, Joshua Redman,
Branford Marsalis e altri,
tradotto da Marco Bertoli per Minimum
Fax.
Gli
incontri sono avvenuti tra il dicembre 2004 e il marzo 2007, quando
appunto Ratliff è entrato nell'intimità di questi grandi
jazzisti, ha ascoltato insieme la loro musica, seduti comodamente sul
divano di casa, in situazioni per lo più informali, riuscendo a
cogliere il fluire del pensiero dell'artista di turno.
Pat
Metheny, per esempio, mentre ascolta All
the Things you are di
Sonny Rollins e Coleman Hawkins, riflette sul fatto che la musica
jazz, per lui, dovrebbe rimanere musica popolare in quanto gran parte
della sua bellezza è proprio legata alla mancanza di schemi e
all'improvvisazione.
Mentre
il già citato Rollins nell'ascoltare il collega Coleman Hawkins,
ricorda i tempi in cui ancora bambino in tutti i jukebox di Harlem si
ascoltava Body and Soul di Hawkins e mai avrebbe immaginato che anni dopo avrebbero suonato
insieme; o anche tra la moltitudine di brani eseguiti da Charlie
Parker, sceglie Another
Hair Do, un brano che pur
non avendo un posto nella storia del jazz ce l'ha per Rollins, per
il quale la concezione ritmica di Parker non ha eguali.
Ognuno
di loro porge al lettore attraverso aneddoti della propria vita pezzi
di storia, come il pianista Hank Jones, che lo stesso Ratliff
definisce un archivio del jazz degli ultimi sessant'anni, dal 1944
anno in cui il giovane Jones lascia Detroit e approda a New York
conoscendo e lavorando con mostri sacri come Parker, Artie Shaw, Ella
Fitzgerald al momento dell'incontro, il 2005, quando ancora in
piena attività, Jones suona nel quartetto di Joe Lovano ed è in
procinto di pubblicare un nuovo disco, For
my Father, all'età di
ottantasette anni.
Ogni
incontro ha in sè la sua magia e Ratliff è bravissimo a descrivere
con semplicità l'antefatto dell'incontro, aprendo così al
lettore il mondo in cui ogni musicista vive.
Quale
sia il modo migliore per comprendere e apprezzare un genere musicale
ostico a molti come il jazz è difficile a dirsi ma, indubbiamente
Ben Ratliff ha trovato un'ottima soluzione.
Tiziana Cantarelli (5.11.10)
Come
si ascolta il jazz.
Conversazioni
con Wayne Shorter,
Pat Metheny, Sonny Rollins, Ornette Coleman, Joshua Redman, Branford
Marsalis e altri.
Ben
Ratliff
Minimum Fax
pp.242, 16 euro