Interviste >> The Bankrobber
Vincitori,
nel 2009, del Premio Rock Targato Italia e freschi di un'importante
collaborazione con Enrico Ruggeri, i The Bankrobber sono una
giovanissima band di Riva del Garda nata dalla fusione di quattro
diverse esperienze musicali.
SOund36 ha avuto il piacere di
intervistare Giacomo Oberti, voce e chitarra del gruppo.
Come
nascono i The Bankrobber?
Come
accade spesso, ci si accorge di avere una passione in comune con un
amico e si inizia a suonare in una cantina, dove tra l'altro
continuiamo a suonare.
Inizialmente come tutti siamo partiti
facendo delle cover poi però abbiamo iniziato a creare pezzi nostri.
Nel frattempo ci sono stati anche dei cambi di line up.
Ora
oltre a te (Giacomo) e da Andrea Villani, basso e voce, che siete i
fondatori del gruppo si sono aggiunti Emmanuele Pepè, batteria e
cori, e Lorenza Piccinelli, chitarra e voce. Avete finalmente trovato
quindi la giusta sintonia?
Direi
di si, è un paio d'anni che abbiamo questa formazione e siamo molto
affiatati. Lavoriamo molto bene insieme e cosa importante ci
divertiamo molto.
Dal
punto di vista della composizione è un lavoro corale?
I
testi li scriviamo tutti io (Giacomo) e il bassista. Una volta che
abbiamo i testi pronti, li portiamo in sala prove, dove insieme agli
altri sviluppiamo tutti insieme la parte musicale.
Uno
dei pezzi maggiormente apprezzati è Moviola, che vede la
partecipazione di Enrico Ruggeri. Come è andata?
È
un'esperienza che dobbiamo ancora metabolizzare. È stato bellissimo.
Ruggeri è venuto insieme al suo bassista, Fabrizio Palermo, ed è
stato veramente bello. La notte prima altro che "notte prima
degli esami", non ho praticamente chiuso occhio. Sono arrivati
lì alle prove prima del concerto e ci hanno messo subito a nostro
agio.
Come
è nata la collaborazione?
Il
nostro manager aveva in passato collaborato con lui e gli ha
sottoposto il nostro progetto e gli è piaciuto. Addirittura, in
segno di apprezzamento, ha indossato la maglietta del nostro fan club
durante una puntata della sua trasmissione televisiva, Mistero. Noi
ovviamente non gli avevamo chiesto nulla, gli è semplicemente
piaciuto il nostro progetto e ha deciso di appoggiarci e sostenerci.
Una persona veramente straordinaria oltre che un grande artista.
Leggendo
le varie recensioni sul vostro ultimo EP, tutti sono concordi nel
parlare di un vostro percorso in crescita, tutti pensano che siete
maturati...
Indubbiamente
il cambio di formazione ha influito molto, poi da un paio d'anni ci
siamo appassionati al britpop e abbiamo sviluppato anche il filone
power pop e il pop rock, sempre mantenendo la matrice british.
Abbiamo anche iniziato a scrivere pezzi in italiano.
Il
nostro primo EP risale al 2008 ed era un lavoro alla buona, sotto
ogni punto di vista. Alcune di quelle canzoni però le abbiamo tenute
cercando di svilupparle.
Voi
siete molto giovani, chi sono i vostri fan, a chi vi rivolgete?
I
nostri fan non sono etichettabili come teenager ma indubbiamente è
un dato di fatto che io ho vent'anni e la mia musica parla di me,
delle cose che vivo e che sento e quindi è inevitabile che sia
indirizzata maggiormente a miei coetanei, che vivono le stesse
situazioni.
Quali
sono i vostri progetti futuri?
Stiamo
lavorando ai nuovi pezzi, che già facciamo dal vivo e che pensiamo
di incidere entro maggio del prossimo anno. E naturalmente abbiamo
qualche data in giro per promuoverci.
Tiziana Cantarelli (8.1.11)