SOund&Vision >> Remo Remotti + Curandero
Scatti d'autore per musica di qualità
Remo Remotti + Curandero + Presi Per Caso a Salotto in Musika - Beba do Samba (Roma)
Foto e Testo: David Ghione
Al Beba
do Samba va in scena la prima della rassegna musicale Salotto
in Musika,
organizzata dall’etichetta “La Fabbrica” in partnership con
Live in Babel e supervisionata dal direttore artistico Andrea
Ruggiero.
La
magia della serata inizia prima del previsto, quando un signore
accigliato si siede al mio tavolo e comincia a lamentarsi: “Guarda
qua, io sono preciso, sono arrivato puntale...m'avevano detto alle 10
e guarda sono le 10 e 30” poi sospira e aggiunge “aiutame a salì
sul palco va, che cominciamo”.
Senza guardarlo sorrido, la sua
voce è inconfondibile, alzo la testa e lo saluto: “Ciao Remo, come
va?”. Allora lo aiuto a salire sul palco, lui prende il suo libro e
lo sfoglia come fosse parte di sè...lo show comincia.
L'artista
della serata è proprio Remo
Remotti,
accompagnato dai Curandero,
vincitori della prima edizione del Marte Live, nelle vesti di
Emanuele Caputo con chitarra al seguito.
Remotti
è l’abituale intrattenitore sfrontato, ironico, con i suoi testi
che continuano ad insinuare una risata epidemica ed una vena di
malinconia, trasmessa da occhi che hanno scrutato l'arte da tutti i
punti di vista. Tra una lettura e l’altra Caputo ci accompagna con
le sonorità tipicamente latine e spumeggianti dei Curandero.
Accoppiata azzeccata e perfettamente riuscita.
Il
tempo di rifocillarsi e sul palco salgono i Presi
Per Caso,
rock band nata circa otto anni fa all’interno delle mura del
carcere di Rebibbia.
La band comincia la propria attività allestendo all’interno del
complesso carcerario concerti per le famiglie dei detenuti e suonando
da spalla a grandi artisti che prestano la propria immagine per
solidarietà (Claudio Baglioni, 99 Posse, Modena city Ramblers ecc.).
Nel
2004 debuttano a teatro con il musical carcerario “Rabbuglio” che
riscuote un enorme successo e la loro voglia di comunicare “il
carcere in forma artistica per rompere il muro tra società dei
reclusi e società dei liberi” sfocia nei concerti live. Le loro
canzoni raccontano storie per l'appunto di carcere in maniera
ironica, ma anche riflessiva, senza mai ostentare vittimismo.